Leggendo alcuni dati pubblicati di recente da quotidiani locali, abbiamo cercato di farci un’idea del tessuto produttivo e commerciale del comune.
Considerando le sole attività di vicinato, con superficie inferiore ai 150Mq, il censimento attesta Toscolano Maderno agli ultimi posti tra i comuni della riviera con 10 esercizi ogni 1000 abitanti.
La lettura e l’interpretazione di questi dati, evidenziano una situazione che è sotto gli occhi di tutti, ogni anno va via via peggiorando e nelle frazioni è ancora più sentita: poca superficie commerciale significa carenza in termini di servizi, carenza in termini di opportunità e di occupazione.
Il piccolo commercio e le attività artigianali sono una risorsa imprescindibile, tenendo conto anche delle possibilità che il territorio ci offre, essendo posizionati su un’importante direttrice viaria e contando, in termini di popolazione, sul bacino più rappresentativo dell’Alto Garda.
La Grande Distribuzione è sicuramente una fonte importante dal punto di vista commerciale ed occupazionale, ma non può essere la soluzione se teniamo conto della tipologia di contratti proposti e della possibilità di repentini avvicendamenti nelle proprietà e nelle gestioni.
Ad oggi le proposte che abbiamo visto agevolare l’insediarsi e il fiorire di nuove piccole attività sono molto carenti, a partire dalla destinazione di aree dedicate fino alla formazione di percorsi o servizi tesi a favorire quelle esistenti. L’impressione è anzi quella che si preferisca cercare scorciatoie come interloquire con pochi, grandi soggetti che garantiscano pacchetti occupazionali “tutto compreso” (Vedi FOBAP, MIGROSS), scendendo a facili compromessi a discapito di un tessuto sociale e urbanistico già (speriamo non irrimediabilmente) compromesso.
Ma come fare per far sì che un giovane, un imprenditore abbia voglia di investire a T.M.?
Innanzitutto, partendo dalle infrastrutture: facilità di accessi (in termini di parcheggi, e servizi a corredo), appeal del contesto (i centri storici devono diventare il nostro biglietto da visita), agilità della P.A. (avere uno sportello che sia un punto di riferimento nella gestione di pratiche e permessi, accesso a bandi).
Un punto di partenza può anche essere quello offerto dall’amministrazione uscente, con un bando ad hoc per l’avviamento di nuove attività, ma non può essere certamente considerato come risolutivo in quanto, se è pur vero che un aiuto nell’apertura è importante, è indispensabile il mantenimento di uno standard in termini di servizi che deve servire a far crescere l’attività ed a permetterle di durare nel tempo.
Naturalmente nessuno ha la bacchetta magica e questa non è la sede migliore per illustrare un progetto complesso, ma crediamo che un cambio di atteggiamento e di priorità possa favorire una rinascita del Comune in ottica commerciale, partendo da una presa di coscienza dei punti a favore e con un’amministrazione che metta in campo tutte le risorse per facilitarne lo sviluppo.
Il ben+vivere del nostro territorio passa necessariamente da una visione di insieme, di commercio, turismo e servizi al cittadino. Elementi distinti ma fortemente legati e imprescindibili l’uno dall’altro.