La Valle della Cartiere è un vero gioiello per il nostro Comune: una location unica, un percorso ricco di storia e cultura, una bellezza naturalistica mozzafiato raggiungibile da tutti come un normale parco cittadino.
Un parco naturalmente non esente da costi, basti pensare alla manutenzione e agli oneri per la sicurezza che dobbiamo ciclicamente affrontare perché sia sempre fruibile, ma che ha la potenzialità di generare un notevolissimo ritorno per la collettività di Toscolano Maderno in termini innanzitutto di qualità della vita, oltre che di occupazione, promozione dell’immagine del nostro paese e benessere.
Un comparto che, se valorizzato a dovere, potrebbe portare visitatori durante l’intero arco dell’anno: d’estate per sfuggire alla calura ed al caos delle spiagge, d’inverno per godere dell’atmosfera unica e dell’offerta culturale.
Ad oggi, se non per qualche mese nella bella stagione ed a singhiozzo, l’intera valle non riesce ad offrire un concreto punto di ristoro, un semplice bar, un servizio igienico pubblico. Il museo e l’intero centro d’eccellenza non riescono a generare un flusso sostenibile di visitatori, la sala congressi non viene richiesta (o non viene concessa?) e non genera effettivi ricavi. L’intera valle versa in uno stato di abbandono, con manutenzioni inesistenti e opere rivedibili.
Se non fosse per l’encomiabile impegno di alcune realtà associative locali, come quelle dei pescatori e dei lavoratori anziani della Cartiera – tra l’altro quasi dimenticati, l’intera valle e le sue bellezze non avrebbero nemmeno la forza di restare accessibili ai cittadini.
Non è intenzione lamentarsi dei Bilanci del Museo della carta (anche se in perdita il Comune si occupa giustamente di ripianare), ma, proprio a sostegno dell’attività del Museo e dei suoi profitti, ci piacerebbe almeno che l’offerta proposta potesse risultare appetibile ad una platea sempre più ampia e diversificata: chi non intende rivolgersi alla Valle delle Cartiere per l’aspetto culturale ma, ad esempio, per un pomeriggio fuori porta in relax, nel periodo di chiusura del museo non può disporre di alcun punto di ristoro perché trova il bar chiuso.
Nella nostra visione un comparto simile dovrebbe creare molteplici opportunità generando una sinergia tra privato e pubblico ed attirando in tal modo investimenti dall’esterno. Non si riesce a mettere a fuoco per quali motivi, a fronte di un imponente sforzo economico affrontato dal Comune ormai quasi vent’anni fa per la realizzazione di un Polo di indiscussa eccellenza, non ci sia stato un reale ritorno, se non in termini economici, almeno occupazionali e culturali.
La nostra proposta per la Valle, pratica, possibile e volta a farne un vero “giardino” per Toscolano Maderno, è questa:
- innanzitutto la manutenzione: l’assunzione di due operai per il periodo primaverile/estivo non è una spesa insostenibile per il nostro Comune e garantirebbe un ordine ed una pulizia costanti;
- In seconda battuta permettere all’attività interna al Centro di Eccellenza di restare aperta durante l’intero arco dell’anno o, comunque, per il tempo che la gestione del Bar ritiene utile e redditizio, non certo esclusivamente per il solo periodo di apertura del Museo;
- richiedere manifestazioni di interesse per la riapertura della Foresteria;
- adoperarsi, anche attraverso acquisizione di manifestazioni di interesse, per la riqualificazione del Palazzo Maffizzoli in ottica ricettiva, valutando una possibile ed efficace forma di gestione. La struttura ha un valore storico ed un potenziale altissimi per cui sarebbe auspicabile raggiungere un accordo tra Amministrazione e privato al fine di recuperare al patrimonio pubblico un “pezzo di storia” del paese: chi investe dovrà fornire tutte le garanzie del caso, il Comune dovrà garantire un ragionevole spazio di manovra per rendere l’attività più che sostenibile;
- regolamentare gli accessi carrai, inizialmente chiedendo un pagamento per il parcheggio in località “Quattro ruote” e successivamente individuando un parcheggio esterno alla valle che possa servire anche i residenti delle aree limitrofe (loc. Garde?!).
Siamo amareggiati nel constatare che in altri comuni aree con la stessa, o inferiore, valenza storica e paesaggistica, siano valorizzate in maniera ottimale e creino un indotto importante in termini occupazionali per i residenti ed i giovani del paese. Ad oggi, al contrario, l’intero Comparto della Valle delle Cartiere non riesce a produrre offerta lavorativa per un solo stipendio, se non quello riservato alla Direzione del Museo ed il compenso alla cooperativa che si occupa della biglietteria e della gestione delle visite.
Le misure proposte non sono irrealizzabili!