Sentiamo di dover chiarire la nostra posizione circa una questione che sta molto a cuore ai Toscomadernesi e che, nel bene e nel male, impatta quotidianamente con la nostra vita e le nostre abitudini.

Il cantiere a lato del fiume Toscolano nell’”area Migross”, ormai da quasi due anni in corso, aveva inizialmente accolto i favori dei residenti per la promessa della demolizione di un edificio, mai finito e gravato da grosse problematiche, che faceva brutta mostra di sé in un’area centrale e ad alta valenza naturale e paesaggiatica; favori trasformati in preoccupazione quando è ventilata l’opzione che il semplice rifacimento con aumento degli ingombri esistenti si potesse trasformare in un edificio di quasi il triplo del volume.

Non è dato sapere nel dettaglio le specifiche e lo svolgimento dell’iter progettuale. Da quanto possibile ricostruire sembrerebbe che i lavori ora in corso interessino la prima fase di intervento e che sia in itinere la procedura per l’ottenimento dei permessi relativi alla seconda. Quello che sembra assodato è che il Comune ha presentato alla committenza le proprie richieste sotto forma di oneri di urbanizzazione, molto ridotti a fronte dell’ottenimento di un auditorium e di parcheggi da destinare al pubblico.

Ora, alla luce di quanto a conoscenza, possiamo dirci favorevoli alla riqualificazione di quella che era ormai un’area abbandonata ed alla realizzazione di un nuovo supermercato; non possiamo però dirci bendisposti ad un intervento sproporzionato quanto quello proposto nella fase due, che presenterebbe enormi criticità per la tenuta del tessuto urbanistico, sociale e viabilistico del paese.

A nostro avviso non sono stati considerati alcuni fattori che, aggiunti all’inevitabile inasprirsi delle problematiche legate al traffico a danno della viabilità di Via Religione e Via Statale, impatterebbero in modo negativo sulla qualità della vita del paese: le evidenti ripercussioni a livello paesaggistico e di tenuta delle attività commerciali.

L’intervento, infatti, da un lato risulterebbe modificare profondamente il paesaggio e la vita di chi risiede nelle immediate vicinanze, dall’altro metterebbe a forte rischio l’equilibrio che negli anni si è creato tra le attività di grande distribuzione presenti nel Comune, a danno delle esistenti e con la concreta possibilità di scatenare problemi occupazionali.

L’intervento è fortemente caldeggiato dall’attuale amministrazione, come un compromesso necessario giustificato dai benefici che la comunità ne consegue, quali l’aumento di posti di lavoro, parcheggi e un auditorium. 𝗗𝗮 𝘂𝗻’𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶/𝗯𝗲𝗻𝗲𝗳𝗶𝗰𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝗶𝗿𝗰𝗶 𝗱’𝗮𝗰𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼.

Per quanto riguarda l’auditorium l’intervento appare ancora una volta come opera “calata dall’alto” senza una reale utilità se non quella di mera medaglia da appuntarsi al petto, anche considerando la quantità di sale civiche e spazi analoghi male o poco utilizzati presenti sul territorio.

Ragionando sugli ulteriori posti parcheggio ci chiediamo a chi possano realmente servire se posizionati sotto ad un centro commerciale, distanti da zone residenziali o altre aree di interesse.

Pensando invece al paventato aumento del fattore occupazionale possiamo trovarci sì d’accordo, ma con l’amaro in bocca: riteniamo infatti che, a fronte del “compromesso”, per un paese a vocazione turistica come Toscolano Maderno, sarebbe stato più efficace ragionare, anziché sulla grande distribuzione – nella quale risultano essere ampiamente utilizzati contratti stagionali o a termine – a favore di un reale stimolo ad attività di vicinato, libera impresa o piccole imprese artigianali.

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